Le tematiche oggetto dei centouno ex libris esposti, realizzati dai settantatre artisti invitati con tecniche xilografiche e calcografiche, illustrano e narrano, sia al visitatore casuale che al conoscitore esperto del Boccaccio e del mondo dell'incisione, i luoghi, i momenti salienti della sua vita, brani delle opere e di trenta delle novelle del Decameron.
Le città – Rappresentati singolarmente o in itinere incontriamo alcuni dei luoghi della sua vita, non manca Avignone che lo vide ambasciatore presso i Papi Innocenzo VI e Urbano V e ove è ritratto tra paesaggio e particolari di tessuti floreali, questi ultimi alludono ai paramenti sacri dei due Pontefici che incontrò : il Boccaccio infatti "insiste in modo significativo, nelle sue novelle, sul mondo cittadino."
I ritratti – Frequenti i riferimenti al ritratto eseguito da Andrea del Castagno (1450 ca), già citato dal Vasari, dal ciclo degli uomini illustri della Villa Carducci di Legnaia ora agli Uffizi, oggetto del francobollo edito dalla Repubblica italiana nel 1975, in occasione del 600° anniversario della morte, al busto marmoreo di Giovan Francesco Rustici (1503) della Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo di Certaldo, ove è il suo sepolcro, alla scultura di Odoardo Fantacchiotti (1837-1843), facente parte del gruppo delle ventotto statue poste nelle nicchie dei pilastri del Loggiato degli Uffizi dedicate agli uomini illustri e a quelli desunti da miniature, da opere pittoriche, in alcuni il volto è incorniciato dalla corona d'alloro simbolo dell'autorità.
I "Maestri" – Alcune incisioni ci illustrano i personaggi che Boccaccio stimò profondamente, Barlaam Calabro, Petrarca e Dante. Fondamentale la figura di Barlaam Calabro di Seminara che lo introdusse al greco; la cui conoscenza contribuì allo sviluppo del movimento umanista. L' amicizia e la costante corrispondenza con il Petrarca, durata sino alla morte si evince dall'ex libris ove l'immagine è impostata come una carta di tarocchi divisa da un mandolino ove abbiamo le raffigurazioni dei due poeti, la canzone di Griselda per il Boccaccio e il sonetto nove del Canzoniere per il Petrarca, in sottofondo la piazza di Arezzo per il Petrarca e il palazzo della Signoria di Firenze per il Boccaccio.
"Studium fuit alma poesis" – Il testo dell'epitaffio che ci riassume la sua esistenza. La traduzione dell'epitaffio, recita: "Sotto questa pietra giacciono le ossa e le ceneri di Giovanni, l'anima sua sta dinanzi a Dio, ornata dei meriti acquistati con i travagli della vita mortale; gli fu padre Boccaccio, patria Certaldo, culto la divina Poesia." "L'albero, presente nell' ex libris, metaforicamente allude ai frutti della poesia e della letteratura come nutrimento dell'anima e suprema affermazione di spiritualità e civiltà."
La peste – La vita quotidiana del '300 viene sconvolta dalla pandemia della peste. Originaria dall'Asia centrale arrivò a Caffa, colonia genovese della penisola di Crimea, da dove si diffuse per tutta l'Europa tra il 1347 e il 1353. Le incisioni ci presentano il trionfo della morte, con riferimenti ai maestri incisori del '500; l'immagine della pulce, vettore della yersinia pestis, cavalcata dalla morte, ci introduce tutta una serie di immagini che ci presentano scene e particolari della peste che infierì in Firenze nel 1348. L'autore, per perfezionare l'immagine, ha inciso, con l'ausilio di un microscopio, sotto le zampe mediane dell'insetto, mimetizzata tra le costruzioni, la seguente frase: "il paesaggio è un falso storico; infatti se nel 1348 esisteva già Palazzo Vecchio (visibile sulla sinistra), la cupola di Santa Maria del Fiore, iniziata nel 1418 e terminata solo nel 1436(e la lanterna addirittura nel 1461), non dovrebbe essere visibile, è stata comunque disegnata per riconoscere immediatamente che si tratta di Firenze teatro e vittima della pestilenza".
Osserviamo i riferimenti a la "alma poesis", alle opere del Boccaccio, alla Commedia di Dante, con il volume aperto dell'Inferno, all'amicizia ricambiata con il Petrarca, esaustivo il brano di lettera dell'aretino, da Familiares, XXI,15 (Lettera a Giovanni da Certaldo), il tutto sigillato dall'amore per la donna amata che si evince dall'ultima strofa del primo sonetto che fa da proemio all'Amorosa Visione (1342-1343) "Cara Fiamma, per cui 'l core ó caldo, qui che vi manda questa visione, Giovanni è di Boccaccio da Certaldo."
Alcune opere letterarie – Il Boccaccio che ci ostenta una summa delle sue opere e in alcuni ex libris osserviamo collegamenti specifici ad alcune opere.
Edizioni illustrate del Decameron
Nel suo Decameron, composto tra il 1349 e il 1351, ci presenta "l'umanità intera", la società che passa dal mondo cavalleresco a quello della società cittadina, dal mondo aristocratico alla realtà della borghesia mercantile, ove le metafore delle sue novelle sono un commento della società del tempo. La prima edizione del Decameron, primo libro in volgare stampato in Italia, la "Deo Gratias", dall'invocazione con cui termina, senza indicazione di data, luogo e stampatore, viene fatta risalire al 1470 all'editore napoletano Francesco del Tuppo. Nelle edizioni successive, il Decameron fu arricchito con immagini, sia per documentazione che per descrizione del testo; ebbe così sviluppo la pratica dell'incisione, mezzo per gli artisti per diffondere le proprie opere, tecnica atta a stampare su carta, utilizzando il torchio, i segni incisi su una matrice inchiostrata in più copie. Gregorio e Giovanni De Gregori pubblicarono a Venezia (1492) la prima edizione italiana illustrata (113 xilografie).
Novelle del Decameron narrate con gli ex libris
Ex libris Luigi Casalino "Federico degli Alberighi: Giornata V novella IX – acquaforte
Ben 54 ex libris realizzati dagli Artisti, partecipanti su invito al "Boccaccio inciso", sono stati ispirati dal "Decameron". Nella maggior parte sono trattate molte novelle e in alcuni casi più artisti hanno trattato la stessa novella fornendo così al visitatore la possibilità di analizzare i differenti aspetti delle interpretazioni presentate.
Le opere degli artisti invitati ci hanno mostrato sia il Boccaccio inciso che il "Boccaccio visualizzato", inteso sia come presenza del Boccaccio nell'arte incisoria, sia come illustrazione di momenti della sua vita, di alcune sue opere e di novelle del Decameron, non una semplice traduzione figurativa. La tematica dell'ultimo ex libris che incontriamo nel percorso espositivo è collegata all'inserimento calcografico di un codice a barre moderno strumento di lettura dati, che identifica il titolare dell'ex libris, "intendendo essere una riflessione sulla modalità con cui l'individualità viene comunicata e rappresentata nella società contemporanea. Il legame profondo con la storia è reso manifesto dall'utilizzo del supporto che identifica il passato, le pagine di un'edizione del 1942 delle opere di Giovanni Boccaccio, le pagine del libro diventano elemento costitutivo del contrassegno di possesso, un recupero e un omaggio all'antica tecnica calcografica mediante l'utilizzo di un medium linguistico contemporaneo".
Immagine di copertina: Ex libris di Rosanna Cafolla "Sfogliando Il Decamerone" puntasecca su plexiglass e collage
Testo tratto dal catalogo a cura di Gian Carlo Torre