"Bisogna incidere, andare fino in fondo." – Giorgio Trentin
di Gian Carlo Torre
Ci ha lasciati mercoledì 17 luglio Giorgio Trentin (nell'immagine © Alan Sundberg, "Giorgio Trentin in Venice 2001′) a 96 anni, ultimo rappresentante della famiglia di Silvio Trentin, una delle storiche famiglie italiane in prima fila contro il fascismo, intellettuale, protagonista e testimone della libertà. Nato il 23 luglio 1917 a 8 anni segue la famiglia nel volontario esilio francese dal 1926 – 1943 ove collaborò con il padre Silvio nelle battaglie e nelle relazioni con gli esuli antifascisti, ricordiamo tra i numerosi Giorgio Amendola, Pietro Nenni, Carlo Rosselli, Leo Valiani e altri . Rientrato in Italia nel settembre 1943 partecipa all'organizzazione della resistenza in Veneto.
Come segnala Bruno Ugolini (1) non dimenticò mai la passione politica amò "l'incisione come scuola di verità che sa – radiografare – con un "procedere indagatore" le verità profonde e segrete della realtà".
Giorgio Trentin fu il fondamentale punto di riferimento della ricerca incisoria maturata nel nostro Paese nel dopoguerra. Testimonianza della sua opera di studioso dell'incisione e del suo grande impegno civile e sociale nel sostegno dell'incisione sono le centinaia di mostre promosse, organizzate e realizzate in Italia e all'estero nell'arco di 50 anni; fondamentali le Biennali dell'Incisione Italiana curate a Venezia dal 1955 al 1968 che liberarono l'incisione dalla funzione esclusivamente riproduttiva riportandola a livelli di eccellenza.
I suoi studi ci hanno permesso di conoscere protagonisti del nostro mondo inciso, cito la mostra dell'opera incisa di Guido Balsamo Stella a Bassano del Grappa (ottobre '87 / gennaio 88) in collaborazione con il fondo del Gabinetto Nazionale delle Stampe di Roma, ove tra le 121 opere incise figuravano 56 ex libris.
Nel 1952 unitamente a Tranquillo Marangoni e Virgilio Tramontin in primo luogo e poi subito dopo con Giovanni Giuliani, Giovanni Barbisan, Mario Dinon, Remo Wolf, Neri Pozza, Tono Zancanaro e Livio Bianchi Barriviera fondò l' "Associazione degli Incisori Veneti" (AIV) che, per la dinamicità, l'intensità e la profondità dell' impegno culturale è stata fondamentale nella rinascita, nella difesa e nella valorizzazione dell'arte incisoria italiana contemporanea e punto di riferimento per tutti coloro che hanno operato in ambito xilografico e calcografico; con la continuità della presidenza di Giorgio Trentin, questa società la più longeva e prolifica ha concluso il suo percorso nel 2012. Come segnala Carlotta Giardini (2) "Nonostante la denominazione che evidenzia solo le origini geografiche della fondazione dell'associazione, l'AIV è stata forse la più importante testimonianza della compresenza di una forte carica ideologica calata in un'organizzazione associazionistica che ha coinvolto trasversalmente artisti che operavano su tutto il territorio nazionale. Un movimento artistico, come l'ha sempre definito Giorgio Trentin, che ha fermamente creduto nell'importanza culturale legata al messaggio incisorio, e che attraverso l'incontro ed il confronto tra gli artisti che negli anni vi hanno aderito, ha voluto proporre precise linee programmatiche in ambito artistico".
Persona e intellettuale di rara eccellenza umana, culturale e politica fu protagonista della scena culturale veneziana, erede della laicità culturale della Repubblica di Venezia, italiana ed internazionale; fu per decenni anima instancabile della Fondazione Bevilacqua La Masa e degli studi e delle ricerche sull'universo dell'incisione che per lui non ebbe confini. Legato all'Accademia di Belle Arti di Venezia intesa come punto di riferimento ove ha insegnato e svolto attività di ricerca, fu il massimo esperto dell'arte incisoria in Italia.
In continuazione ci ha indicato come il foglio inciso sia in grado di trasmettere e comunicare messaggi di ricerca,di lavoro, di sperimentazione, di emozione, di interpretazione e di istanze profonde di cultura e libertà ; lasciamo alla videointervista di Mario Guadagnino (3) che ci giunga ancora il messaggio di cultura e di impegno di Giorgio Trentin.
Frequente nel cordoglio unanime il saluto " Addio Giorgio, "re" dell'incisione".
Bibliografia
1 Ugolini Bruno, Giorgio Trentin.Un amore per le incisioni. L'UNITÁ, sezione speciale pag.21, 19.07.2013
2 – Giardini Carlotta, Associazionismo, realtà e futuro, pagg. 4 – 7, in inPRESSIONI suppl.n.9, primavera 2013, Genova
3-Guadagnino Mario , Giorgio Trentin e l'arte dell'incisione, Videointervista I e II parte su You Tube